Alla scporpeta delle piccole comunitá calabresi
Guardia Piemontese “L’Occitana ”
La popolazione di Guardia Piemontese trae origini dai Valdesi che ancora abitano le Valli Piemontesi delle Alpi Cozie e anche delle Alpi Marittime. Il percorso, che ha come prima tappa “La Porta del Sangue”, il cui nome è legato indissolubilmente alla strage dei Valdesi. La tradizione narra che “l’ innocente sangue si riversò dal Castello fino alla porta stessa e da lì verso il mare”. Il percorso prosegue verso la parte centrale dell’abitato, di grande interesse storico e architettonico. Importante anche il Museo della civiltà contadina.
Durata 1 ora e 30 min
Falconara Albanese ‘Fallkunara Arbëresh’ : un viaggio tra storia e leggenda
Falconara Albanese è un piccolo borgo fondato intorno al XV secolo da sette famiglie di albanesi giunte in Calabria nel 1487, quando Elena regnante d’Albania e figlia di Giorgio Castriota detto Skanderberg, andò in sposa al principe di Bisignano. I profughi che accompagnavano la bella Elena si fermarono dapprima in un feudo “abbaziale” sul versante est dell’Appennino che apparteneva al territorio di Fiumefreddo Bruzio e qui vi rimasero per circa trent’anni, finché preoccupati dalla visione di “vele nere”, simbolo dei corsari Turchi, risalirono verso l’interno. Ad oggi Falconara si presenta come una piccola oasi verde dove si possono ammirare le caratteristiche costruzioni e chiese disseminate nei vicoletti. Anche se il vero tesoro di Fallkunara Arbëresh è la tradizione mantenuta viva in ogni ambito della vita moderna: lingua albanese, rito bizantino, costumi e gastronomia, solo per citarne alcuni.
Durata 1 ora e 30 min
Civita: il paese del Ponte del Diavolo
Civita (Çifti in arbëreshë) situata in un altopiano a strapiombo sulle strettissime gole del fiume Raganello, è la porta di accesso al Parco Nazionale del Pollino. Il paese è tra le comunità storiche albanesi d’Italia (arbëreshë). Detta anche Il paese del Ponte del Diavolo, i suoi paesaggi sono definiti tra i più belli della Calabria. Nel centro storico emergono vari comignoli che simboleggiano lo status sociale delle famiglie albanesi. È da ammirare la Chiesa Madre di rito greco, con la preziosa iconostasi e i mosaici Bizantini, le cappelle della Consolazione e di Sant’Antonio del XVI secolo e il Museo Etnico Arbëresh.
Durata intera giornata